Atez è un muralista e illustratore formatosi tra Milano e Bologna.

Sviluppa il suo stile mischiando inquietudine e figure umane.
Collabora con molte realtà sociali e non, partecipando a fanzine e collettive.

Ciò che preme all’autore non è tanto la qualità del lavoro o la sua mercificazione, ma il messaggio e il senso di inadeguatezza/critica che l’opera comunica. Affascinato in tenera età dai fumetti, e subito dopo dall’illustrazione, decide di spostarsi sulla pittura murale avvicinandosi alla scena dei Graffiti/ Street art.

Grazie a quest’ ultima si apre un mondo dove l’autore può comunicare in maniera più diretta al pubblico grazie alla fruibilità di un opera realizzata su superficie murale in zone urbane e per le dimensioni delle opere stesse.
I soggetti, spesso figure umanoidi caricaturali, si mostrano aprendosi, rendendosi vulnerabili e rivelando la natura dell’uomo o la sua vera identità.

Ciao Zeta, perchè hai scelto questo nome?

Ciao, in realtà non lo scelsi io ma mi fu affibbiato anni orsono.
Mi firmo “atez” perchè ho voluto ribaltare il mio nome e riportare ordine nelle lettere.

Parlaci di quello che fai, come nasce un tuo lavoro ?

Nasce dalla necessità di raccontare e divertire, piano piano mi sono avvicinato a linguaggi diversi dal fumetto o semplice disegno con cui avevo cominciato per trovare un modo personale di comunicare.
E’ nato tutto perchè volevo trovare un posto per me in questo mondo.

Usa 3 aggettivi per descriverlo

Inquietante, ironico, introverso

Qual’è il tuo punto debole ?

La mia timidezza e la paura di rimanere solo.

Libro preferito?

Storia di un corpo di Daniel Pennac ( non proprio preferito ma di sicuro non trascurabile).

Ti capita di imprecare e/o bestemmiare tanto durante una session?

Non molto, anzi sono abbastanza silenzioso.
So che volete che dica una cosa da veneto ma avete sbagliato persona 😉

Un artista che stimi ?

Luogo Comune ( e anche Autoritratto )

Un coglione invece?

Non mi sono mai piaciuti i dissing, ma ne conosco un paio.

Cosa pensi dell’attuale movimento dello street art italiana?

Penso che la cosa si sia divisa, la scena si è evoluta dal writing e dal mondo dei graffiti sino ad arrivare ora a una sorta di “accettazione” ma tenendo sempre conto del passato da cui proviene.

C’è chi mantiene un approccio “vero” e oltre alle commissioni si sbatte per tenere una linea dura dipingendo anche in giro e sopratutto comunicando messaggi , altri preferiscono fare il bello e basta, piacere tanto per e sopratutto per guadagnarci (cosa che neanche a me fa tanto schifo) condividendo messaggi banali e proponendo un idea della streetart che è : “Graffiti uguale imbrattare, street art uguale abbellire”.

Attualmente la scena si sta muovendo verso un linguaggio astratto e materico, c’è chi come me preferisce il figurativo ma forse i tempi cambiano e c’è bisogno di trovare nuovi modi per comunicare.

Ci siamo conosciuti durante uno dei festival della scena underground, a Lucca al Borda Fest se non ricordiamo male. Cosa pensi di questi eventi? Credi che siano interessanti solamente da un punto di vista artistico o anche a livello sociale e politico hanno qualcosa da dire?

Si mi avete conosciuto al Bordafest ma in realtà io vi conoscevo già da un paio d’anni.
Nella mia ottica penso che siano eventi indispensabili per crescere professionalmente e politicamente.
Basti pensare che sono eventi gratuiti organizzati da ragazzi e ragazze per altri ragazzi e ragazze che coltivano la stessa passione.
Certo, c’è chi non si trova nell’ottica e identità delle autoproduzioni ma questi eventi sono ottime palestre per crescere artisticamente e politicamente.
Sono eventi organizzati in spazi politici quindi è ovvio che piano piano entri in un ottica che va oltre il banale “sono qui per vendere” che ci si sente ogni tanto.
Molti e molte di noi ora organizzano festival proprio perchè affascinati da queste situazioni.

C’è chi poi si sposta su festival più istituzionali e c’è chi invece rimane ancorato all’underground.
Io non colpevolizzo nessuno ne odio, non sono così ipocrita.

Secondo noi, c’è malinconia nelle tue opere, ci sbagliamo?

No assolutamente, io stesso sono molto malinconico.

Come immagini la tua arte tra 20 anni ?

Bella?
Spero abbastanza chiara e sincera.

Perchè la pizza tonda viene consegnata in cartoni quadrati ?

Perchè se la mucca fa MU il merlo non fa ME?
Provate voi a fare una scatola di cartone rotonda.

Come stai affrontando questa quarantena ?

Bene, finalmente ho una scusa seria per stare a casa a far niente.

Pensi che questo periodo influirà sul tuo stile ?

Assolutamente si, e’ già da un anno che sto piano piano lasciando indietro
determinati stilemi e in queste settimane sto lavorando su forme stilistiche
diverse.

atez michiamozeta murales

Ti piace più “o’babbà” o la “torta putana”?

Se ve và ben me magno a torta putana ma soltanto se dentro ghe metè anca el gatto.

Perchè non ti tagli i capelli?

Dovreste chiedere a Federico, lui lo ha fatto da tempo mi pare.
Semplicemente sono molto affezionato a i miei capelli, vorrei tagliarli ma la
cosa mi spaventa molto.

Vitagrama…cosa ti viene in mente pensando a questa parola ?

Un frutto come la melagrana ma più amaro.

Facci una domanda

Che obiettivo avete nel futuro come Vitagrama?
Possiamo collaborare ancora?

Tornare a stampare! questo è sicuramente il primo obiettivo. Abbiamo diverse cose in cantiere da terminare o iniziare. Stiamo lavorando da tempo anche ad un progetto editoriale, ma basta così … vi diremo meglio più in la su queste pagine.

Che fai, ci chiedi se “possiamo collaborare”? “Dobbiamo collaborare” suona meglio.

Ci vuoi bene?

Io voglio bene a tutti e tutte i miei amici e amiche, certo…un po’ di più a chi mi ha stampato le magliette.

Per visionare i lavori di Atez o per contattarlo visita la sua pagina facebook Atez