Fhate Off!
Ciao Fhate Off, da cosa nasce questo nome?
Anche se molte persone pensano che la cosa che sappiamo fare meglio è bere anche ricamare è una nostra passione che portiamo avanti da molti anni con la stessa dedizione.
Betterpress Lab di Giulia e Francesca, Tipografe! Ma tipografe con la T maiuscola però. Se entrate nel loro laboratorio non troverete plotter o fotocopiatrici ultimo modello, ma pedaline, tirabozze, caratteri di legno e piombo del secolo scorso… e un amore sconsiderato per le lettere.
Chi Siete? Da dove venite? Cosa Portate?
Siamo Francesca e Giulia o Giulia e Francesca, che dir si voglia.
Francesca ha intrapreso un percorso artistico fino alla laurea in decorazione presso l’Accademia di Belle arti di Roma, con una particolare passione per la calcografia, la grafica d’arte e i processi alternativi di stampa, le frequenti residenze d’artista a Berlino, ma anche Budapest, e poi il Letterpress a Firenze grazie all’incontro con Melania Lanzini, Charles Loverme e Amos Jr Kennedy, il recupero della tradizione di stampa con caratteri mobili nostrana e l’attivismo oltreoceano.
Spirito punk e ritrattista eccezionale, lavora prevalentemente come fotografa e in post-produzione nelle sfilate di alta moda in giro per il mondo.
Quando è nata la tua passione per la fotografia?
Ricordo di aver cominciato a scattare con delle macchinacce (anche se per me all’epoca erano meravigliose!), intorno ai 17 anni. Ma tempo fa mi è successa una cosa davvero romantica: rimettendo a posto la mia vecchia cameretta, ho ritrovato un diario segreto di quando avrò avuto 11 o 12 anni, in cui scrivevo “caro diario, da grande voglio fare la fotografa!”. L’avevo completamente dimenticato e mi sono sorpresa del fatto che avessi già questo sogno!
Prima che diventasse una cosa seria ci sono voluti anni, tanti ripensamenti e idee strampalate nel frattempo. Ma alla fine sono ancora qui a fotografare!
Oggi sei nel settore dell’alta moda, come ti ci sei avvicinata? Vuoi parlarci un po’ di quel mondo a noi così sconosciuto?
Mi ci sono avvicinata per puro caso. Qualche anno dopo aver finito la scuola di fotografia a Milano, ho visto che una mia vecchia compagna di scuola stava lavorando a Parigi per le sfilate . Le chiesi cosa facesse e se avessero bisogno di una mano in più. Nel loro team mancava una persona e così mi chiamarono per sapere se ero disposta a partire proprio due giorni dopo per NYC. Non ci ho pensato due volte!
Siamo giunti alla fine di quest’ennesima rubrica che ha visto alternarsi, intervista dopo intervista, una parte della Rete dei Festival legati al mondo dell’autoproduzione.
Vorremmo ringraziare tutti i folli che hanno risposto alle nostre interviste, sia per aver accolto la nostra iniziativa, ma soprattutto perchè senza di loro, senza le varie individualità, collettivi o associazioni che siano, il mondo dell’autoproduzione sarebbe molto più triste e solo.
Purtroppo, per questione di tempo non siamo riusciti ad intervistare tutte le altre realtà: Olé, Sputnik, Ratatà, Inchiostri ribelli e tante altre che magari stiamo dimenticando ma che sono parte integrante di questo percorso, in salita si, ma bellissimo, che è l’autoproduzione.
Per finire in bellezza vi raccontiamo un po’ del Borda Fest di Lucca, insieme a Federico Fabbri.