“Il pazzo è un sognatore sveglio.”

“La follia è una condizione umana. In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione. Il problema è che la società, per dirsi civile, dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia, invece incarica una scienza, la psichiatria, di tradurre la follia in malattia allo scopo di eliminarla. Il manicomio ha qui la sua ragion d’essere”

 

Ve lo siete mai chiesto cos’è la follia? Avete mai pensato di essere folli? Pensare di non essere folli è essa stessa follia, dato che forse la follia è intrinseca all’uomo?

In qualsiasi modo la vediate, a noi i folli stanno simpatici.

Anzi, pensiamo proprio che se non ci fosse follia negli uomini, saremmo tutti molto più annoiati.

Non vediamo la follia solo come una condizione psichica ma anche come un comportamento che è tale in relazione ad un contesto sociale, ad una collettività che ha delle regole ben precise.

E’ vero o no che chi ha uno stile di vita, dei pensieri, degli atteggiamenti non consoni, o comunque non canalizzati all’interno della società “civile”, è un folle?

Chi vive al di fuori dagli schemi è un folle, chi sogna un mondo “altro” è un folle, chi non vede il lavoro come una ragione di vita o chi lascia il post fisso per fare cio che più gli piace è un folle , chi lotta ogni giorno ad ogni costo e con ogni mezzo contro i mulini a vento, chi insegue un’utopia è un folle.

Ecco, forse se la vediamo cosi, vogliamo essere anche noi folli, o forse già lo siamo?

E’ folle pensare che l’autoproduzione, il Do It Yourself, la serigrafia, la tipografia a caratteri mobili, la stampa artigianale in generale, anche oggi nel 2020, possano essere qualcosa di più che un lavoro, ma dei mezzi con cui si cerca di resistere, con cui si vuole attaccare questo presente fatto di alienazione tecnologica, lobotomia computerizzata, socializzazione smart.

Beh, noi si, ci crediamo.

Si forse siamo folli, ma non siamo soli.

Ne conosciamo tanti folli come noi e tanti ne dovremmo ancora conoscere.

Tutti questi se ne stanno chiusi molto spesso nei loro laboratorio, camerette, insomma nei loro spazi, tra i loro inchiostri, tra i loro macchinari; molti non hanno bisogno di like per compiacersi perchè non vogliono compiacere nessuno se non se stessi e la loro voglia di esprimere la loro follia.

Alcune volte però li vedi in giro, dietro i lori banchetti, in qualche concerto scambi due chiacchiere e alla terza parola la loro follia ti travolge, ti rassicura anche, perchè tiri un respiro di sollievo e pensi che non sei l’unico pazzo a non dormire la notte perchè “Il secondo colore del poster che sto stampando non è a registro per 2 mm e che quindi era meglio forse allargare il retino, mettere meno inchiostro, usare una racla diversa, ecc..ecc..”

Ecco, diciamo che questa nuova rubrica vuole parlare di questo, dei folli, dei loro spazi, dei loro laboratori, dei luoghi che accolgono e assecondano la loro follia..

I primi che andremo ad intervistare saranno dei folli particolari, folli più folli degli altri forse, che hanno deciso di mettere su una Rete di Festival indipendenti, autoconvocati ed autorganizzati, dove tutti questi folli come noi, si riuniscono e scambiano idee, lavori e progetti, dove nascono nuove collaborazioni:

12.05 Vitagrama INTRO

15.05 Valerio X CRACK! FEST

19.05 Alessandra X UE’ FEST

22.05 Giacomo X AFA

26.05 Kate X Ca.Co FEST

29.05 Francesco X ZAPP FEST

02.06 Vitagrama OUTRO – OLÈ FEST & BORDA FEST